Il leggendario portiere Gianluigi Buffon, all’età di 45 anni, ha annunciato mercoledì il suo ritiro dal calcio, ponendo fine a una delle carriere sportive più longeve della storia. Nella fase finale della sua carriera, ha difeso i colori del Parma, la squadra che lo ha visto nascere come professionista. Alla sua carriera manca solo la Champions.
Ha reso ufficiale il suo addio con un post su Instagram, affermando in modo implicito che lui e il calcio si erano dati tutto reciprocamente e avevano vinto insieme. Il post ha ricevuto più di 200.000 mi piace e migliaia di commenti in poco più di mezz’ora, poiché Buffon, con 10 milioni di follower, è un idolo amato in tutta Italia, al di là di qualsiasi rivalità sportiva.
Nel video che accompagna il post del tanto atteso annuncio di Buffon, si mostrano i momenti più importanti della sua carriera come calciatore, dai suoi inizi con il Parma, squadra alla quale era tornato l’anno precedente e con la quale aveva un contratto fino al 2024. Rivive anche i suoi trionfi con la Juventus e la nazionale, culminati con la sua vittoria nel Mondiale 2006, con ‘Viva la vida’ dei Coldplay come musica di sottofondo.
Buffon considera i suoi ventotto anni di carriera un risultato incredibile, quasi impensabile, soprattutto per la continuità di rendimento dimostrata in quasi tre decenni, come ha affermato sul sito web del Parma, un club con il quale aveva un contratto per un altro anno.
La sua carriera nell’area di rigore è iniziata ben 28 anni fa, quando il 19 novembre 1995 è entrato in campo un giovane e inesperto portiere che ha mantenuto la porta inviolata contro il Milan. Non ha impiegato molto tempo a attirare l’attenzione dei club storici del Calcio, ma è stata la Juve a prendersi i guanti della giovane promessa della porta, che ha perfezionato il diamante grezzo toscano e poi ha sfruttato le sue abilità per aumentare il livello competitivo del club.
La leggenda e il mito di Buffon a Torino vanno ben oltre i diciassette titoli conquistati con la maglia bianconera. Sarà sempre ricordato per non aver abbandonato il club nel 2006 quando la Juve è stata retrocessa in Serie B a causa dello scandalo noto come ‘Calciopoli’, in cui è stata scoperta una trama di corruzione che coinvolgeva la ‘Vecchia Signora’.
Nonostante avesse l’opportunità di firmare per altri grandi club, Buffon ha deciso di lottare per la sua squadra in seconda divisione e riportare la Juve in Serie A, cosa che è riuscito a fare nel 2007. Questo deve essere stato un periodo strano per il portiere, che è passato dal sollevare la Coppa del Mondo in Germania 2006 a lottare contro le squadre della Serie B.
Buffon è uno di quei giocatori che ha raggiunto la gloria nel calcio, scrivendo il suo nome nelle pagine di storia di questo sport. È il giocatore con più partite nella storia della Serie A e della nazionale italiana, ha vinto dieci volte lo Scudetto, una volta il titolo di lega francese (PSG), sette Supercoppe, quattro Coppe e una Supercoppa francese.
Tuttavia, non è mai riuscito a fare lo stesso con la ‘orejona’, in quello che è stato un torneo tragico per il portiere, che è stato ad un passo dal raggiungere l’Olimpo dei campioni europei per ben tre volte.
Tutte le volte con la Juventus. La prima finale che ha disputato è stata nel 2002-03, quando ha perso contro il Milan (0-0, 2-3 ai rigori); la seconda contro il Barcellona nel 2015 (3-0); e la terza contro il Real Madrid nel 2017 (1-4).
Ora lontano dalla competizione più importante a livello di club, Buffon continua a regalare notti indimenticabili con il Parma. L’ultima in questa stagione contro l’Inter a San Siro, in Coppa Italia, in una partita che il portiere è riuscito a portare ai tempi supplementari con un intervento spettacolare che ricorda i suoi tempi migliori.